Come prevenire i rischi in agricoltura con la sicurezza sul lavoro.
La sicurezza sul lavoro agricolo prevede una serie di norme e di misure di prevenzione che devono essere applicate dal personale aziendale con lo scopo di ridurre gli infortuni durante le ore lavorative. Il tutto si basa sul Testo Unico sulla salute e la sicurezza sul lavoro ( D.L. 81/2008) il quale sancisce gli obblighi per la prevenzione e la protezione da rischi di infortunio. L’ambito agricolo da fonti INAIL risulta tra i più interessati dal rischio infortuni invalidanti e mortali. Tra l’altro i protagonisti operanti in questo settore sono spesso colpiti da malattie professionali legate all’impiego di agrofarmaci, o macchinari e attrezzature poco idonee. Di conseguenza comprendiamo bene come in un’azienda agricola le misure di prevenzione e sicurezza costituiscono un pilastro fondamentale.
Tra gli obiettivi del testo unico troviamo:
· Valutazione del rischio per la salute e sicurezza;
· Limitazione dei lavori esposti a rischio,
· Misure di prevenzione dei rischi in agricoltura nell’impiego di sostanze chimiche nocive per l’uomo;
· Controllo sanitari per il personale;
· Limitazione nell’impiego di apparecchiature pericolose;
· Riduzione a monte dei rischi;
· Attuazione di misure di emergenza in caso di esposizione al rischio.
L’attuazione di questi punti sulla sicurezza sul lavoro in agricoltura si traduce in una conoscenza approfondita da parte di tutto il personale della legislazione. Ovviamente i campi di applicazione fanno riferimento sia al semplice operatore agricolo, che opera in contesti familiari , sia all’azienda ben strutturata con dipendenti. La normativa stabilisce che tutti i lavoratori debbano interessarsi della propria sicurezza e salute, bisogna pertanto essere sempre aggiornati sul tema per mezzo di programmi di formazione e sottoporsi alle visite mediche obbligatorie. Una volta fatta l’analisi di valutazione dei rischi, il datore di lavoro è obbligato a produrre il Documento di Valutazione dei Rischi, in cui, in maniera dettagliata, andrà ad esporre i punti critici e le misure attuabili per prevenire il pericolo.
Prevenire i rischi in agricoltura è importante in quanto sono molteplici, eccone alcuni:
· Di tipo Chimico: dovuto alla manipolazione di agrofarmaci e sostanze chimiche potenzialmente pericolose per la sicurezza sul lavoro in agricoltura;
· Di tipo Fisico: dovuto a vibrazioni, rumori ecc.;
· Di tipo Biologico: rischio che comporta lesioni all’integrità fisica della persona;
· Di tipo Meccanico: dovuto ad un modo errato di movimentare carichi.
Detto ciò capiamo come un corretto utilizzo di DPI, permetta, di prevenire i rischi in agricoltura e infortuni. Per DPI, stando alla Normativa vigente si intende : “qualsiasi attrezzatura destinata ad essere indossata e tenuta dal lavoratore allo scopo di proteggerlo contro uno o più rischi presenti nell’attività lavorativa, suscettibili di minacciarne la sicurezza o la salute durante il lavoro, nonché ogni complemento o accessorio destinato a tale scopo”. Si ricorda che ogni DPI deve obbligatoriamente possedere il marchio CE e coperto da certificazione di enti accreditati.
Tre sono le macrocategorie in cui rientrano i Dpi per la sicurezza sul lavoro agricolo, tra queste:
· DPI di prima categoria: dpi per la sicurezza sul lavoro in agricoltura utili a preservare l’integrità da rischi minimi di lieve entità come raggi solari, urti lievi.
· DPI di seconda categoria: atti a proteggere da rischi significativi;
· DPI di terza categoria: destinati a proteggere l’integrità del soggetto da danni gravi e mortali, tra questi dpi rientrano ad esempio imbragature, guanti ignifughi.
I principali DPI sono quelli nell’elenco sotto, ognuno di essi è ovviamente adibito alla protezione di zone del corpo.
Specifiche per prevenire i rischi in agricoltura.
· Protezione arti superiori: i guanti sono dpi per la sicurezza sul lavoro agricolo rientranti in questa categoria. Questi sono dispositivi atti a proteggere l’operatore da agenti chimici corrosivi, acidi, o ancora lavori che comportano la manipolazione di oggetti caldi o taglienti. Rientrano in questa categoria guanti contro danni meccanici, fasce di protezione per polsi, guanti a mezze dita e manopole;
· Protezione per occhi e viso: A partire dagli occhiali, per finire alle visiere, questi dpi proteggono il viso o gli occhi da rischi meccanici, chimici e termici. Sono fondamentali ad esempio in lavori di saldatura, manipolazione di sostanze chimiche, lavorazione pietre.
· Protezione dell’udito: sono dispositivi otoprotettori, tra questi rientrano tappi, cuffie e caschi. A seconda del rumore generato, misurato in decibel, ognuno di questi dpi fornisce la dovuta precauzione. Ovviamente, i tappi sono quelli che forniscono protezione inferiore. Sono previsti laddove l’operatore è soggetto a forti sollecitazioni che potrebbero danneggiare l’udito.
· Protezione del capo: Si tratta di Dpi che devono essere ergonomici ed influire il meno possibile su movimenti e percezioni. Proteggono dal rischio di cadute di oggetti accidentali, da cadute della persona, da lesioni dovute ad agenti fisici, chimici e meccanici. In questa categoria abbiamo differenti tipologie di caschi.
· Protezione del corpo: Rientrano in questa categoria tute di diverso materiale in base alla necessità. Le tute devono essere indossate abitualmente durante le ore lavorative. Sono costituite ad esempio da materiale antitaglio o ignifugo.
· Protezione delle vie respiratorie: trattasi di mascherine dalle più comuni antipolvere a quelle con filtri antiparticolati. Sono indispensabili per lavori in cui si è esposti a polveri, attività di bonifica o nel caso agricolo quando si adoperano agrofarmaci. Nel caso di manipolazione di fitofarmaci molto pericolosi è prescritto l’uso di casco con elettro-respiratore incorporato. Dal mancato impiego di mascherine in agricoltura ne scaturiscono molte patologie dell’apparato respiratorio, molte volte mortali.
· Protezione gambe e piedi: si tratta di tute e scarponcini e stivali idonei anti-perforazione o anti calore, nonché, contro le vibrazioni. Il loro impiego è doveroso in ogni lavoro a partire dal semplice carico/scarico merci per finire ai lavori edili o agroforestali.
Fattori di rischio.
Nell’ambito della sicurezza sul lavoro in agricoltura i fattori di rischio cui sono esposti gli operatori nel momento in cui hanno a che fare con sostanze pericolose e quindi che nuocciono alla salute sono di tre tipi:
· Contatto: nel momento in cui la sostanza attraversa la pelle;
· Inalazione: “assunzione” della sostanza tramite le vie respiratorie;
· Ingestione: dovuta all’assunzione accidentale di sostanze nocive.
Gli effetti negativi che queste sostanze possono apportare possono essere a lungo termine anche letali.
Nel caso dei prodotti fitosanitari ad esempio osservando l’etichetta commerciale notiamo una serie di dettagli; tra questi si annoverano la composizione (intesa come principi attivi, coadiuvanti ecc), tipo di formulazione (polvere bagnabile, emulsionanti ecc); indicazioni di pericolo (pittogrammi) e consigli di prudenza (es manipolare con cura, indossare occhiali); dosi e modalità di impiego; le colture ed organismi bersaglio; nonché la ditta produttrice, la fitotossicità e l’eventuale compatibilità con altri prodotti. Nella sicurezza sul lavoro agricolo, l’etichetta, diventa quindi uno strumento fondamentale in nostro soccorso, occorre quindi leggerla attentamente ponendo attenzione anche alle schede di sicurezza caratterizzanti il prodotto.
Nell’ambito della sicurezza sul lavoro in agricoltura sono ormai frequenti le ispezioni da enti preposti al fine di verificare l’idoneità dei dpi usati in relazione al rischio. La vigilanza sull’applicazione della normativa viene svolta da personale ispettivo del ministero del lavoro e della salute, nonché, da aziende sanitarie territoriali. Anche forze dell’ordine quali carabinieri o finanza possono esercitare controlli. Nel caso in cui un operatore non adoperi le dovute precauzioni, le autorità competenti hanno l’obbligo di sanzionare i soggetti proprio come previsto dal testo unico. Le sanzioni sono ovviamente proporzionali alla violazione.